La Trilogia di Ritorno al Futuro è tra le preferite di molti di noi.

Tuttavia avrebbe potuto essere molto diversa. Analizzeremo alcuni aspetti che avrebbero potuto andare altrimenti.

Uno, in particolare, è diverso: in originale l’espressione di Doc “Grande Giove” in realtà è “Great Scott”, che però non ha un corrispettivo preciso in italiano, e dunque è stata tradotta così.

Chi potrebbe immaginare un protagonista diverso dal Marty McFly interpretato da Michael J. Fox?

Eppure, all’inizio lui aveva declinato il ruolo per impegni lavorativi presi precedentemente. L’uomo che sfiorò la gloria al posto suo?

L’attore Eric Stoltz, che a riprese già iniziate venne sostituire da un Michael J- Fox improvvisamente libero da impegni.

Un’altra chicca?

La realizzazione del film era stata proposta in primis alla Disney. Quest’ultima non accettò l’offerta, perché l’innamoramento della madre di Marty per il proprio figlio venne giudicato incestuoso e scandaloso, troppo per un film per famiglie.

Osservate il bambino qui sopra. Vi ricorda qualcuno?

Mistero svelato: si tratta di Elijah Wood, il Frodo protagonista del kolossal Il Signore degli Anelli, nella sua primissima apparizione cinematografica.

Bisogna ammettere che la scelta degli attori è stata più che ottima.

Tornando alle traduzioni.

Chi non ricorda la scena di Marty e sua mamma che, nel passato, parlano della marca degli indumenti del ragazzo? La scena che scandalizzò la Disney, per capirci.

Ebbene, nella versione italiana Marty asserisce di chiamarsi “Levi Strauss”. Quando si guarda la versione originale, però, Marty diventa “Calvin Klein“. Perché?

Semplice: in Europa si optò per questa traduzione in quanto Calvin Klein era un marchio ancora molto meno noto della “Levi’s”.

Ritorno al Futuro, ad ogni modo, rimarrà sempre, sia nella versione originale che in quella doppiata, un capolavoro di sceneggiatura e un film stra-cult destinato a rimanere tra i nostri preferiti.