“Non ho mai più avuto amici, in seguito, come quelli che avevo a dodici anni. Gesù, ma chi li ha?“

“Stand by me – ricordo di un’estate” è un film difficile da dimenticare.
Diretto da Rob Reiner e uscito nelle sale nel 1986, è tratto dal racconto “The body”, “Il corpo”, di Stephen King. Ed ecco spiegata l’atmosfera inquietante e di disagio che si vive per tutta la durata del film, che ha il pregio di farsi passare per una pellicola da ragazzi, salvo poi rivelarsi molto più drammatico di quello che appare.

Quattro amici partono all’avventura: andare a scovare il cadavere di un ragazzino, ritrovato per caso dalla banda dal fratello di uno di loro e mai denunciato alla polizia.
Il percorso assume ben presto la piega di un viaggio catartico, lungo i binari di una ferrovia che assomiglia tanto alla vita, attraverso incontri/scontri con personaggi e mostri più grandi di loro.

Tanto per capirci, il genere del libro è definito “horror“, e il film non tradisce certo le aspettative di chi non si accontenta di un filmetto per bambini; pur essendo differente in diversi punti da libro di Stephen King, infatti, ne mantiene la potenza narrativa.
La bravura estrema degli attori (Will Wheaton, River Phoenix, Corey Feldman e Jerry O’Connell) fa il resto.