Parlare di lungometraggi “anni 80” non può prescindere dal citare i grandi classici della Disney.

In particolare, ce n’è uno ad aver segnato il cosiddetto rinascimento Disney: dopo una serie di produzioni che, pur pregiate (Red e Toby, Basil l’investigatolo, Oliver & Company), non hanno riscosso un grande successo di pubblico, la Walt Disney Animation Studios si preparava a sfornare uno dei suoi capolavori più suggestivi.

Basato sulla fiaba noir di Hans Christian Andersen, “La Sirenetta” del 1989 parla di Ariel, ultima e bellissima figlia del Re del Mare Tritone, che non si trova a suo agio “In fondo al mar”: lei vuole esplorare il mondo degli umani, ha una grande passione per tutto ciò che riguarda gli esseri con le gambe e, per giunta, si innamora di Eric, principe che lei salva da un naufragio.
Due parole su Eric: si tratta di uno dei pochi principi Disney non inutili, con una personalità buona e simpatica; semmai un po’ ingenuo, ma è poi quello che lo accomuna alla nostra eroina.

Curiosità: Ariel si ispira fisicamente all’attrice Alyssa Milano, e in origine avrebbe dovuto essere bionda.
La Sirenetta rimane a tutt’oggi uno dei classici Disney più amati e riusciti di tutti i tempi: riuscirà il live-action (attualmente in lavorazione) ad esserne all’altezza?