Il conduttore e divulgatore scientifico è figlio d’arte, in questo senso (suo padre è il famosissimo divulgatore scientifico e giornalista Piero Angela), ma non avrebbe mai immaginato una carriera televisiva. Tutt’altro: Alberto nasce come paleontologo.

La sua è una gavetta dura e molto attiva, che lo porterà a girare il mondo e a lavorare sodo, con qualche episodio rocambolesco: nel 1991, infatti, durante una spedizione internazionale alla ricerca di fossili di uomini preistorici in Etiopia, la colonna di fuoristrada di ricercatori nella quale si trovava, alla guida di un mezzo, cadde in un’imboscata tesa da tribù bellicose; non era una bella situazione (ci fu persino una sparatoria), ma Alberto ne uscì illeso.
Tuttavia, dopo una decina d’anni di attività, rilascia un’intervista in cui emergono le sue grandi doti comunicative ed esplicative; queste qualità lo fanno notare alla Televisione Svizzera Italiana, emittente per cui Alberto inizia a lavorare intorno al 1990.
“Se avete la pazienza di seguirmi” (cit.), facciamo un passo indietro… alla quinta elementare: non tutti sanno che Alberto dovette ripetere due volte la quinta, venendo bocciato agli esami finali! Il conduttore si è sempre difeso asserendo che erano molto difficili.

Per farla breve, dopo la TV svizzera inizia a lavorare come autore di Superquark per suo padre (che sul lavoro chiama “Piero”, come tutti gli altri collaboratori) e organizza spedizioni/documentari per la Rai, coniugando la professionalità nella paleontologia con un raro talento comunicativo e divulgativo.
Alberto è anche giornalista pubblicista, con articoli su testate italiane molto importanti, scrittore e curatore dei propri programmi: insomma, una vita molto intensa e ricca soddisfazioni. Noi possiamo aggiungere: buon lavoro e… buon compleanno, Alberto!
