Il 13 luglio di 36 anni fa, nel 1985, aveva luogo uno dei concerti più iconici in assoluto: il leggendario Live Aid.
Pensato e organizzato come evento di beneficienza da Bob Geldof e Midge Ure, l’obiettivo era quello di raccogliere fondi per alleviare la terribile carestia che in Etiopia imperversava in quegli anni. Inutile dire che il budget raccolto superò ampiamente le più rosee previsioni.

Il concerto si svolse più o meno in contemporanea in due luoghi diversi, con un afflusso di pubblico enorme, allo Stadio di Wembley nel Regno Unito e allo Stadio JFK negli USA.
Durò in tutto 16 ore (molte di più, se si sommano le esecuzioni svoltesi in contemporanea) e vide la partecipazione di grandi artisti, ma quella dei Queen venne definita unanimemente la miglior performance dell’evento: Freddie Mercury trascinò con sé l’intero stadio di Wembley con la sua potenza vocale e un’energia incontenibile, calamitando l’attenzione di ogni singolo spettatore, come d’altronde riesce a fare tuttora attraverso i filmati dell’epoca.

L’ultimo artista ad esibirsi nell’evento, fortemente voluto dagli organizzatori, fu Paul McCartney, che purtroppo rimase vittima di problemi tecnici: i primi due minuti della sua esibizione live, in cui cantava Let it Be, non furono udibili né dai presenti né dagli spettatori a casa per colpa del microfono spento.
B. B. King fu più fortunato: durante l’esecuzione di “How blue you can get”, ruppe una corda della chitarra, ma continuò imperterrito a suonare l’assolo sulle corde rimanenti, finché un roadie non gli passò una corda nuova, che lui stesso montò sulla chitarra continuando a cantare.
Problemini tecnici a parte, l’obiettivo finale dell’evento venne perfettamente raggiunto: la raccolta fondi fu stimata tra i 40 ed i 50 milioni di sterline, e oggi viene valutata ancora di più: la cifra totale raccolta per merito dei concerti viene valutata attualmente in 150 milioni di sterline.
Musicalmente parlando, quello che ci rimane del Live Aid è uno dei concerti più pazzeschi della storia, con artisti incredibili che hanno messo la musica e la loro arte al servizio del prossimo.