di Beatrice Silenzi

Tutti lo sanno. “Vamos a la playa” si traduce letteralmente con “Andiamo al mare”, è cantato in lingua spagnola ed è un invito a godersi le gioie dell’estate.

Rimasta nel cuore di milioni di persone come un inno alla gioia e alla spensieratezza dell’estate, con il pregio di una melodia incredibilmente orecchiabile e commerciale, la canzone è allegra, adatta alle feste e perfetta per le vacanze al mare.

Un brano che mette tutti immediatamente di buon umore e fa venire voglia di ballare e cantare a squarciagola.

Diventato un vero e proprio tormentone, portato al successo dal duo torinese Righeira – alias Stefano Righi e Stefano Rota – nel 1983, ancora oggi piace, nonostante il tempo che passa!

“Vamos a la playa” è da considerarsi un autentico fenomeno se si pensa che il decennio ’80 è un periodo in cui lo spagnolo non è ancora una delle lingue principe dell’estate e la musica latino-americana è ancora lontana.

“Parliamo di una canzone da spiaggia elettronica, con uno scenario apocalittico, ma in realtà positivo e assolutamente non anti-nucleare come soprattutto in Germania capirono, solo che era troppo complicato da spiegare”, sostenevano dopo molti anni gli stessi Righeira aggiungendo “Vamos a la playa”era un piccolo filmettino di fantascienza di serie B, che parlava del futuro, dove invece che abbronzarsi col sole ci si abbronza con i bagliori delle bombe atomiche, invece che di marrone, di blu… ma alla fine chissenefrega, andiamo avanti e nessuno ci ferma lo stesso”.

Questa l’idea.

E tutte le interpretazioni a posteriori – soggettive – lasciano spazio solo a diverse interpretazioni.

Una curiosità. Il brano è stato utilizzato come base per tanti cori da stadio, in particolare al leggendario stadio San Paolo di Napoli, dove i tifosi hanno lo hanno adottato per sostenere il loro beniamino, Diego Armando Maradona.

Questo il video di “Vamos a la Playa”