di Beatrice Silenzi

Umorismo irriverente e pazze avventure. questo il concentrato di una serie animata di incredibile successo che appassiona gli adulti ancor prima dei ragazzini. 
Anzi, forse è proprio il linguaggio del politicamente scorretto, al limite del cinismo che la rende così amata dal pubblico adulto.

“I Griffin” sono così.
Irriverenti e folli. Stiamo parlando di una serie animata che ha letteralmente conquistato il pubblico sin dal suo debutto, avvenuto nel 1999. Una serie che ha sfidato le convenzioni sociali, che ha preso di mira personaggi famosi, istituzioni e stereotipi culturali. Un’esplosivo mix di comicità e politically incorrect.

La trama ruota attorno alla famiglia Griffin, composta dai genitori Peter e Lois, i due adolescenti Chris e Meg, il piccolo Stewie, dotato di un’intelligenza diabolica e il saccente cane Brian.
Ogni episodio è una nuova avventura che mescola umorismo slapstick, parodie, gag surreali e satira tagliente, parlando di argomenti come la politica, la religione, la cultura pop, senza filtri.

Gli autori Seth MacFarlane, Mike Barker e Matt Weitzman non hanno paura di affrontare tabù e stereotipi, anzi, si spingono oltre i limiti dell’animazione televisiva, utilizzando satira, parodie e parolacce, per mettere in discussione le convenzioni sociali e l’ipocrisia.

I personaggi sono particolarmente eccentrici: Peter è il goffo e pasticcione, Lois paziente e comprensiva, ma ognuno contribuisce alle folli dinamiche familiari. Chiaramente le situazioni in cui si trovano sono spesso esagerate, al limite del possibile, ma, d’altra parte, è un cartone, quindi si può permettere tutto!

La serie ha conquistato il pubblico di tutto il mondo e continua ad essere una delle più amate e discusse di sempre.