di Beatrice Silenzi

Negli anni ’80, la combinazione di azione, crime e fantascienza si chiamava “Supercar” e narrava la storia di Michael Knight, uomo salvato da una morte certa e con una nuova identità che si adoperava nel combattere il crimine.
Con l’aiuto del suo fedele partner, un’auto intelligente chiamata KITT, acronimo di Knight Industries Two Thousand, che ridefiniva l’immagine della classica automobile, Knight affrontava criminali sfuggiti alla giustizia.

La trama di “Supercar” inizia da Michael Long, ex poliziotto che viene brutalmente attaccato da criminali e dato per morto. Salvato dalla Fondazione Knight, potente organizzazione che lo sottopone a un intervento chirurgico e che gli conferisce una nuova identità e un aspetto rinnovato, rinasce come Michael Knight, unendosi alla Fondazione per combattere il crimine.

Il veicolo protagonista è KITT, la Pontiac nera dotata di una vasta gamma di gadgets avanzati, come turbo boost, super velocità, scudo protettivo e una voce artificiale che interagisce con Michael Knight.
KITT non è solo un mezzo di trasporto, ma un vero compagno per Michael, che gli fornisce informazioni, supporto e assistenza nelle sue missioni.

L’auto intelligente è diventata un simbolo: rappresenta la fusione tra tecnologia futuristica e azione mozzafiato.
Ogni episodio di “Supercar” presenta una nuova sfida criminale che Michael Knight e KITT devono affrontare.
Attraverso investigazioni avvincenti, inseguimenti ad alta velocità e scontri con i malviventi, la serie cattura l’attenzione del pubblico.

Michael si impegna a portare i criminali davanti alla giustizia, spesso sfidando le regole e superando gli ostacoli grazie alle risorse avanzate di KITT.
La serie mescola abilmente l’azione con elementi di fantascienza, creando un’esperienza unica per gli spettatori.

La serie ha ispirato spin-off, adattamenti e riferimenti nella cultura pop, dimostrando l’influenza duratura che ha avuto.